Un viaggio in Giappone tra tradizione, natura e misteri dalla prefettura di Kumamoto
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Per il tuo prossimo viaggio in Giappone non puoi perderti la prefettura di Kumamoto

Collocata in posizione centrale su Kyushu – la più meridionale delle quattro maggiori isole che compongono l’arcipelago giapponese – la prefettura di Kumamoto offre, a partire dall’omonimo capoluogo, uno scenario ben distante dalla frenesia metropolitana di un paio di grandi città ben rappresentative dello stile di vita del Paese, come possono essere Tokyo oppure Osaka.

A partire dalla stessa città di Kumamoto, un intero territorio circostante si apre agli occhi del visitatore di questo tour in Giappone come uno scrigno di preziose attrazioni culturali e paesaggistiche, inseparabili da un clima che blandisce ogni istanza di rilassamento con tutto il fascino di un irresistibile rallentamento dei ritmi di vita. Tutto ciò ne fa anche una meravigliosa meta per viaggi di nozze.

Il governo della prefettura di Kumamoto ha dato inizio nel 2010 a una campagna promozionale volta ad attrarre il turismo nella regione in seguito all’apertura della locale linea ferroviaria veloce a levitazione magnetica Kyūshū Shinkansen, che collega da nord a sud le principali città di quest’isola proprio lungo la sua costa occidentale.

Questa riuscita campagna di valorizzazione del prodotto turistico locale – chiamata “Kumamoto Surprise” – ha avuto come fulcro l’ideazione di una fortunata mascotte ufficiale che, nelle simpatiche forme di un orso nero con le gote rosse, ha vinto anche un concorsonel 2011.

orso kumamon viaggio in giapponeL’orso Kumamon partecipa da anni a cerimonie ufficiali, eventi di ogni tipo e trasmissioni televisive; oltre ad avere una presenza in vari social media che lo hanno portato a livelli di fama mondiali.

I ricavi dal suo merchandising sono così diventati una importante voce di finanziamento delle locali politiche turistiche. Collocata sul mare interno di Ariake, proprio di fronte all’articolato complesso peninsulare di Nagasaki, la città di Kumamoto si caratterizza per un clima umido sub-tropicale.

Il periodo migliore per un viaggio in Giappone a Kumamoto è quello del bimestre maggio-giugno o del mese di ottobre, quando le temperature si collocano nel piacevole range dei 20°–25°C.

Nel trimestre fra luglio e settembre si raggiungono le temperature più alte dell’anno (con picchi fino a 33°C), con maggiori probabilità di afa estiva e piogge.Dicembre e gennaio sono i mesi più freddi, ma l’inverno è qui una stagione nel complesso mite; con temperature che scendono raramente sotto lo zero, e nevicate molto rare.

Il Castello Kumamoto

Arroccato su di una collina al centro della città, il Castello di Kumamoto è non solo il più importante monumento locale, ma anche uno dei più imponenti castelli dell’intero Giappone essendo annoverato fra i primi tre del Paese insieme a Himeji e Matsumoto, entrambi collocati sull’isola maggiore di Honshu.

Costruito nel 1467, il Castello di Kumamoto risale alla terribile fase anarchica del medio evo giapponese, ma la sua struttura complessiva sarebbe stata arricchita nei secoli successivi. Questa architettura militare presenta delle difese particolarmente idonee a respingere gli assalti proditori dei guerrieri Ninja, reparti irregolari di spie e sabotatori disprezzati, più che temuti, dalla casta dei Samurai che era invece caratterizzata da un forte senso dell’onore e della lealtà, coerentemente con il codice morale e militare del Bushido.

Questo castello di un nero corvino ostenta elementi difensivi come ripidi muri di massi ben serrati e levigati, per offrire scarsa presa ad assalitori in arrampicata; aste metalliche appuntite a guardia della sommità dei muri; pavimenti appositamente scricchiolanti e sibilanti per evitare agguati nel silenzio; falsi scalini; botole; planimetrie tortuosamente labirintiche e molto altro da osservare in un tour completoattraverso ben 13 distinti ambienti.

Visitandolo verso la fine di marzo, questo sito ha anche il pregio di trasformarsi in un eccezionale punto di osservazione per la dirompente fioritura degli 800 alberi di ciliegio che lo circondano.

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La Gastronomia

Ai piedi del castello si sviluppa l’area di Sakuranobaba Josaien, un quartiere con il quale nel 2011 si è voluta ricostruire l’ambientazione tipica di una cittadella fortificata del Periodo Edo (1603-1868).

Si tratta anche di un complesso ricreativo ricco di numerosi negozi e ristoranti in cui assaggiare le specialità gastronomiche di cui va fiera questa zona.

Il Basashi è una sashimi di carne di cavallo, un piatto tradizionale considerato qui una vera prelibatezza e difficilmente reperibile nel resto del Giappone.

Altra espressione della cucina locale è il Karashi Renkon, ovvero una radice di loto bollita, poi fritta in pastella gialla efarcita con senape piccante e miso.

Questo stesso condimento arricchisce di sapore e di colore anche l’Hitomoji Guruguru, un piatto costituito da cipollotti bolliti e successivamente legati in una sorta di treccia.

La visita a questo quartiere annesso al castello è consigliabile proprio all’inizio di un soggiorno grazie alla presenza di un efficiente Tourist Information Center il cui personale anglofono può essere una valida risorsa per informazioni, consigli e fornitura di guide e cartine sia per la città che per i dintorni.

Resta senza eguale l’opportunità per il visitatore di “acquartierarsi” proprio di fronte al castello prendendo alloggio nel sontuoso “Kumamoto Hotel Castle”.

Potrà meravigliare che questa struttura dall’impatto estetico moderno e razionale sappia offrire, in una località percepibile forse come “di provincia”, un eccellente bilanciamento fra gusto occidentale e autentica dimensione giapponese, secondo le preferenze degli ospiti.

A confermarlo è innanzitutto la variegata offerta delle camere che presenta una bipartizione secondo un arredamento di standard internazionale oppure in uno stile manifestamente nipponico. Nella fascia medio-alta le suite si distinguono secondo un grado base, un grado “castellano” e il massimo grado “reale”.

L’offerta gastronomica risente dello stesso eclettismo. Ecco quindi che, sulla sommità dell’edificio, gli ospiti fanno il loro ingresso a cena in un arioso ed elegante ristorante in stile cross-over, che offre una cucina francese ben disposta a incorporare influenze giapponesi. Siamo al “Tour De Château” e, come tradisce il nome, un’ampia vetrata offre la vista notturna del castello illuminato quasi da toccare con un dito.

Il secondo ristorante è il tradizionalissimo Kuyoan, che vanta una cucina in cui abbonda il pescato proveniente dai bracci di mare intorno alle vicine Isole Amakusa, e i prodotti della terra prelevati dall’area vulcanica del Monte Aso. Tutti gli ingredienti sono accuratamente selezionati e scelti al picco della propria eccellenza stagionale.

I Giardini

visitare Kumamoto vacanze in giapponeA Kumamoto è possibile anche esercitare un piccolo trucco allo scopo di “visitare” diverse località giapponesi piuttosto distanti in realtà da questi paraggi. È ciò che può accadere mettendo piede nei Giardini Suizenji Jojuen.

In questo tranquillo e variegato scenario verdeggiante di giardino zen è stata letteralmente ricostruita la celebre Strada del Tōkaidō che nel Periodo Edo collegava la capitale dello Shōgun (Tokyo) a quella dell’Imperatore (Kyōto) e costituiva la principale via dei viaggi e del commercio nel Giappone antico, per circa 500 km sulla principale isola di Honshū.

In questo variegato parco pubblico sono puntualmente ricostruitele 53 storiche stazioni del Tōkaidō – rese leggendarie da una serie ottocentesca di xilografie realizzate dall’incisore Utagawa Hiroshige – con una suggestiva riproduzione in proporzione degli spunti paesaggistici e dei monumenti più rappresentativi per ognuna di esse: dal Monte Fuji, al Lago Biwa, al Tempio di Inari. Il parco è particolarmente suggestivo durante il periodo della fioritura dei ciliegi a primavera.

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Il Monte Aso e le Terme

Tra le escursioni che si possono organizzare sul territorio della prefettura, vale la pena di prendere in considerazione una giornata sul Monte Aso.

Si tratta del più grande vulcano attivo del Giappone ed è tra i maggiori al mondo, con una caldera dalla mastodontica circonferenza di circa 120 km.

Il monte dispone di ben cinque picchi e di un’ampia varietà di percorsi da trekking, molti dei quali accessibili anche in vista di passeggiate non troppo impegnative.

Altra gemma nascosta da visitare durante questo viaggio in Giappone è la cittadina termale di Kurokawa Onsen, molto accogliente sia per rifocillarsi sia per sostare in uno degli stabilimenti lì presenti che danno accesso alle sorgenti naturali di acqua calda,per un bagno nella migliore tradizione giapponese.

prefettura di Kumamoto viaggio in giapponeUn’altra attrazione poco più a sud del Monte Aso è costituita dalle sorgenti di Shirakawa Suigen dalle quali sgorga una delle acque più apprezzate del Giappone. La divinità che presiede la sorgente è vegliata e propiziata dal vicinissimo Tempio di Shirakawa Yoshimi, raggiungibile a pochi passi.

Passione UFO

Per i cultori – o appena curiosi – della controversa materia ufologica, la prefettura di Kumamoto potrebbe riservare un ulteriore motivo di attrazione: si tratta del misterioso fenomeno dello Shiranui.

Questo termine è in realtà associato a quell’articolazione, fra i mari interni che lambiscono la prefettura, nota appunto come Shiranui-kai, ovvero “Mare delle luci sconosciute” per raggiungere il qualeoccorre spostarsi di una cinquantina di chilometri verso sud da Kumamoto.

È proprio di fronte alla vicina cittadina di Yatsushiro in direzione delle antistanti Isole Amakusa che due volteall’anno, nelle notti del 30 settembre e del 24 febbraio, si avvisterebbero in lontananza innumerevoli luci di color arancione che si accendono sopra e dentro l’acqua, arrivando a muoversi sempre più freneticamente.

Pur non esistendo prove video-fotografiche, il fenomeno sarebbe fondato su testimonianze plurisecolari del suo ciclico ripresentarsi. Le “luci sconosciute” hanno ricevuto nel tempo diversi tentativi di spiegazione scientifica.

Si va da una specie ignota di meduse luminescenti all’attività sottomarina di un vulcano sommerso.

Si parla anche di un complesso fenomeno di rifrazione della luce sulle secche che si formerebbero al largo di quelle coste a causa delle maree. Il locale traffico dei pescherecci e la vicinanza di altre linee di costa, che si articolano tutt’intorno,sarebbero di supporto a questa spiegazione.

Secondo lo scrittore italiano Peter Kolosimo – specializzatosi negli anni in quella declinazione della letteratura ufologica nota come paleoastronautica – questo fenomeno sarebbe riconducibile ad installazioni sottomarine di origine aliena, coerentemente con la dibattutateoria di un contatto di civiltà extraterrestri con il nostro pianeta risalente a un’origine remota.

Si richiama, a supporto di questa convinzione, anche l’antica leggenda dell’imperatore Keikō che, navigando in queste acque fra il 71 e il 130 d.c., avrebbe avvistato personalmente queste luci ordinando al suo timoniere di raggiungerle.

Ma è molto probabile che l’imperatore abbia visto dal mare delle luci riconducibili invece alle frequenti eruzioni del vicino vulcano Aso, visto che uno dei nomi della prefettura di Kumamoto è appunto Hi no kuni (Terra dei fuochi).