Sollevare i veli da Lubiana e dintorni

La Slovenia è un piccolo stato circondato da vicini assai più celebrati e turisticamente gettonati come l’Austria, l’Ungheria, l’Italia o la stessa Croazia.

La sua capitale Lubiana, di poco più di 295.000 abitanti, risente di complessi e stratificati influssi culturali tedeschi, slavi e latini.

I primi insediamenti sul sito da parte di svariati popoli – quali Veneti, Celti e Illiri – si possono far risalire fino al 2000 a.C., ma furono poi i Romani a dare una decisa svolta all’edilizia civile e militare. Sloveni, Franchi e Ungari sono nomi di altre etnie che possono qui risuonare ripercorrendo i lunghi secoli del Medioevo; ma è bene considerare che Lubiana ha subito due gravi terremoti nel corso della sua storia – il primo nel 1511 e il secondo nel 1895 – a seguito dei quali la città è stata sostanzialmente ricostruita ex novo.

Per oltre sei secoli Lubiana è rimasta sottoposta al dominio asburgico, e le eccellenze architettoniche in stile barocco risalgono a quella stagione, nel clima particolare della controriforma del ‘600. Facciate di edifici, porticati, scaloni e la maggior parte delle chiese di Lubiana, sono stati costruiti o ristrutturati secondo questo gusto.

Lo scultore veneziano Francesco Robba si trasferì a Lubiana nei primi del ‘700, e uno dei simboli della città è proprio la sua Fontana dei Tre Fiumi Carniolani, ispirata alla Fontana dei Quattro Fiumi del Bernini a Roma.

A pochi metri sorge il Palazzo del Municipio, originariamente costruito in stile gotico ma sottoposto a un’integrale ristrutturazione nei canoni del barocco veneziano nel 1719.

Lubiana e dintorni

Con le ricostruzioni edilizie intervenute a partire dalla fine dell’’800, a prendere la mano fu invece lo stile Art Nouveau. Originatasi a Vienna, questa corrente si sviluppò localmente in modi piuttosto singolari, introducendo anche tematiche e stilemi connessi alla tradizione slovena. Uno dei più spettacolari esempi di questa architettura è il celeberrimo Ponte dei Draghi.

cosa vedere a lubianaLa sua arcata è movimentata da decorazioni curviline e che alludono al regno vegetale, mentre i terrificanti dragoni di bronzo sono resi ancora più efficaci dai fenomeni di corrosione superficiale che producono brusche variazioni cromatiche tra verde e grigio-nero, in un effetto complessivo che ben si addice a una creatura assurta a simbolo della città.

Si possono tuttavia sdrammatizzare le loro mostruose fattezze con un tocco di ironia e di colore, richiamando la locale leggenda secondo la quale almeno uno dei quattro draghi – a coppie a guardia delle estremità del ponte – muoverebbe la sua coda ogni volta che fosse lì di passaggio una vergine.

Costruito nel 1900, il ponte è rilevante anche dal punto di vista ingegneristico perché fu tra i primissimi in Europa ad essere realizzato in cemento armato e asfaltato.

I cultori di questo stile (detto anche Liberty) potranno trovare diversi altri edifici di questo tipo passeggiando lungo la Strada Miklošič e intorno all’omonimo parco, entro un contesto complessivamente denominato Quartiere Art Nouveau.

Il centro storico di Lubiana ha un singolarissimo assetto, visto che si ritrova circondato da un’ampia cintura d’acqua generata dal fiume Ljubljanica, fruibile sia in barca che affacciandosi dai numerosi ponti.

Il Ponte dei Macellai, caratterizzato dalle statue dello scultore sloveno Jakov Brdar, è consacrato – a dispetto del nome –agli innamorati. Il Ponte dei Calzolai offre incredibili colpi d’occhio su di una lussureggiante vegetazione che si specchia nell’acqua, al cospetto di edifici che seguono le curve del fiume.

Altro fenomenale attraversamento è quello sul Triplo Ponte, la cui struttura moltiplicata per treprovoca d’istinto un sentimento di meraviglia, ma sollecita anche insolite curiosità ingegneristiche.

Svariate chiese appetibili per il loro valore storico e artistico, tra cui la Cattedrale di San Nicola, risalente al 1262 ma oggi dominata da architetture e tesori d’arte che sono espressione del barocco italiano.

Un altro stile architettonico in cui ci si può imbattere a Lubiana è quello medievale, anche se si tratta sempre di strutture ricostruite integralmente in epoche più recenti. Su tutti gli edifici domina in questo senso il Castello di Lubiana, ubicato sulla cima della collina in pieno centro storico. Il sito ha una destinazione militare a scopi difensivi databile addirittura al 1200 a.C., ed è estremamente probabile la successiva costruzione qui di un castrum ad opera dei Romani.

L’edificio attuale risale invece al XV secolo, ma la maestosa struttura contemporanea è frutto di lavori completati appena negli anni ’90 del secolo scorso. Raggiungibile anche con funicolare, oggi il castello è una delle principali attrazioni turistiche di Lubiana per le sue risorse panoramiche e per le occasioni di approfondimento della storia locale;ma costituisce anche un centro nevralgico di aggregazione sociale utilizzato come sede di eventi culturali.

Non possono tacersi, a proposito della miscela eclettica di stili architettonici in questa città, i grandi contributi dell’architetto locale JožePlečnik (1872-1957). Intenzionato a ridisegnare Lubiana secondo il modello greco dell’antica Atene, rielaborò forme ed elementi iconici classici rivitalizzandoli in una nuova declinazione moderna e sorprendentemente originale.

Alcuni dei ponti citati, l’intera sistemazione delle sponde della Ljubljanica, progetti maestosi come i Palazzi della Biblioteca Nazionale e Universitaria, il Teatro all’aperto Križanke, lo Stadio di Bežigrad– e molto altro ancora – sono frutto del suo lavoro, come si potrebbe approfondire visitando quel particolare museo che è oggi la Casa di Plečnik, e contemplare tutta la messe di progetti e modellini da lui realizzati per dar corso alla sua visione urbanistica di Lubiana, intesa come opera d’arte integrale.

Gettarsi all’esplorazione del territorio fuori Lubiana può offrire opportunità di nuove scoperte. A una mezz’ora d’auto a nord della capitale ci si imbatte nella cittadina di Kamnik che, nel cuore delle Alpi omonime, offre notevoli spunti paesaggistici e ricchezza di architettura medievale con i suoi edifici e ben tre castelli.

Una volta sul posto, si avrà modo di cogliere tutto lo spessore della regione storica di Carniola, di cui questa città fu capitale non ché residenza della nobiltà Bavarese e florido centro commerciale.

A poca distanza da qui, una visita al villaggio di Cerkljena Gorenjskem amplifica ancor di più l’immersione nel paesaggio alpino sloveno, con svariate opportunità escursionistiche, compreso il comodo accesso al comprensorio sciistico del Monte Krvavec.

Artigianato, gastronomia e natura da godere – tra due valli e tre catene montuose –si trovano anche nell’altra cittadina medievale di ŠkofjaLoka, sempre in Carniola a nord di Lubiana.

Lubiana e dintorniLasciando invece la città dal versante meridionale, è possibile incontrare dopo una sessantina di chilometri una diversa area dalle grandi risorse escursionistiche e paesaggistiche: la provincia forestale di Kočevsko.

Qui si trovano anche due precise zone che godono dello status di “foresta vergine”, totalmente incontaminate dalla presenza umana e mai sottoposte a pratiche agricole: Rajhenavski Rog e Krokar, dove si aggira indisturbato l’orso bruno.

Aderire in maniera ancora più intima allo scenario del centro storico di Lubiana è esattamente ciò che accade eleggendo dimora nel calore e nell’eleganza di un boutique hotel come lo Zlata Ladjica, affacciato sulla Ljubljanica presso il Ponte dei Calzolai.

Lubiana e dintorni agenzia viaggiIl colpo d’occhio decisamente classico della facciata di questo edificio non impedisce di cogliere certe fughe verso un certo minimalismo modernizzante.

Tutti gli interni sono ispirati a un gusto eclettico e ad una varietà sorprendenti, tanto negli spazi comuni quanto nelle camere. Dopo l’effetto della mai scontata planimetria delle stanze, l’occhio compie salti estetici dai cromatismi dei parquet e dei soffitti, ora mansardati, ora a cassettoni– con un contributo anche olfattivo dei legni –, ora attraversati da spettacolari travi.

Nelle sale da bagno è possibile rinvenire alle pareti raffinati mosaici oppure sontuosilastroni di marmo.

Nel Ristorante Gourmet dell’hotel, lo chef Jakob Jerala si affida alla più maniacale ricerca di eccellenza negli ingredienti locali, che il cuoco ama assemblare con sobrie tecniche di cucina; ma riuscendo a sortire perfino sinestesi e musicali e cromatiche dall’apparizione del piatto in tavola al momento in cui si assapora il boccone.Anche i gustosissimi snack e l’ampia selezione di birre del Gastropub dell’hotel meritano una sosta non meno ricca di intensità.

Ottima la scelta di far precedere la cena da una sessione nel centro benessere, con trattamenti che coinvolgono anche letti con regolazione a gravità zero.

A metà strada fra Lubiana e Trieste esiste uno straordinario sito nel sottosuolo: le Grotte di Postumia, uno spettacolare agglomerato di sale sotterranee visitabili lungo un percorso di cinque chilometri su di un trenino in servizio allo scopo da ben 140 anni! Qui è possibile ammirare suggestive formazioni geologiche, speciali allestimenti negli ambienti più maestosi, e perfino contemplare la straordinaria biodiversità di questo ambiente.È così che si arriva a osservare anche le forme del Proteo:quel vertebrato delle acque sotterranee scoperto dall’uomo 400 anni fa, ma creduto a quei tempi un “cucciolo di drago”; tanto per tornare con la mente alla bestia araldica che campeggia impavida sullo stemma di Lubiana.